lunedì 7 febbraio 2011

Fine del corso...

Ciao a tutti, è stato un piacere conoscervi e imparare tante cose nuove, discutere e scambiare idee.
Speriamo di tenerci in contatto e di trovare degli argomenti di discussione sempre nuovi!
Grazie alla prof anche per le brioches!!!!!!!!!
ciao a tutti..

martedì 1 febbraio 2011

L’e-book e il libro parlato: insieme per un unico strumento compensativo

L’e-book o libro elettronico

E’ un’opera letteraria edita in formato digitale utile a chi, per un disturbo sensoriale (non vedenti ed ipo-vedenti) o dell’apprendimento (dislessici) trovino difficile e o impossibile accedere ai comuni libri cartacei.

Gli e-book sono consultabili attraverso un comune personal computer o computer portatili, oppure attraverso appositi dispositivi di lettura che consentono un’accurata definizione dell’immagine, la possibilità di ‘sfogliare’ le pagine elettroniche ed hanno comunemente le dimensioni di un libro tradizionale.

I primi tentativi di pubblicare testi classici in forma digitale risalgono al 1971 con il progetto Gutemberg, un ambizioso sforzo di trascrivere ed archiviare un grandissimo numero di opere per renderle fruibili ad un pubblico quanto più vasto possibile.

Nel corso degli anni sono cresciute in tutto il mondo le raccolte di libri digitali curate da enti bibliotecari, istituti universitari, associazioni o privati cittadini.

Ma è soprattutto a partire dalla fine degli anni ‘90, con il grande sviluppo di Internet, che molte case editrici hanno cominciato ad editare testi in digitale e a metterli in commercio in rete. Anche se questa forma di libro non ha sempre trovato l’accoglienza sperata da parte del grande pubblico, che spesso continua a prediligere il fascino romantico della tradizionale biblioteca cartacea, è fuori di dubbio che per alcuni settori l’editoria digitale abbia trovato un’ampia affermazione.

E’ il caso di tutte le opere di consultazione come le enciclopedie, i codici, i cataloghi, volumi pesanti e polverosi, le cui informazioni possono ora essere concentrate in pochi cd rom. Nonostante le resistenze culturali, i libri elettronici stanno divenendo qualcosa di più di un semplice prodotto di nicchia, crescono in qualità e in quantità le pubblicazioni di testi digitali e aumentano i lettori.I vantaggi del libro elettronico sono molteplici: l’ e -book riduce i costi e gli ingombri, è di semplice consultazione (possono essere fatte ricerche per parole o frasi chiave). Il testo in digitale può inoltre essere ingrandito a piacimento nonché sottolineato come un comune libro. I libri in formato digitale costituiscono inoltre uno strumento indispensabile per accostarsi alla lettura per chi presenti un deficit sensoriale o un disturbo dell’apprendimento.

Non esiste ancora un formato standard per i libri elettronici, i formati più diffusi sono l’ htlm che può contenere oltre ai caratteri anche immagini e suoni, l’rtf, che è molto comune ed è leggibile da quasi ogni tipo di p.c., il txt o formato solo testo, il tipo di formato più semplificato, non contiene immagini nè stili tipografici come il corsivo e il grassetto. Per leggere un determinato formato occorre avere il programma corrispondente (ad esempio il formato rtf deve essere letto dal programma Acrobat Reader). Di norma le biblioteche digitali on-line consentono di scaricare gratuitamente questi programmi. Frequentemente gli e-book possono essere consultati direttamente attraverso la rete o scaricati in formato compresso

Un caso: il programma reader per la dislessia, ricerca e risultati!!!!

Reader è un software per l’apprendimento della lettura rivolto a bambini dislessici sviluppato dal Dott. Iozzino e collaboratori.

Come altri software dell’area della letto-scrittura rivolti a bambini dislessici, prevede la comparsa di parole sul monitor da sinistra verso destra (come avviene nei normali processi di lettura) e presenta degli effetti di mascheramento di difficoltà crescente. La correttezza delle risposte delle prove di lettura presentate al campione prescelto sono state misurate in termini di velocità e correttezza. Non sono pertanto state prese in esame le performances riguardanti la comprensione del testo.

Sorprendenti i risultati della ricerca: i metodi riabilitativi basati sull’esecuzione di compiti di lettura svolti attraverso dei software specifici si sono rivelati più efficaci rispetto ai metodi tradizionali(trattamenti logopedici).

Nello specifico: lo studio effettuato da Iozzino con il software ‘Reader’ ha riguardato 21 bambini. Di questi il 51% è migliorato sia in termini di correttezza che di rapidità, il 24% è migliorato solo nella correttezza il 10% solo in rapidità, solo il 5% non ha riportato miglioramenti significativi.



Gli esercizi sono stati svolti a casa per un periodo di tre mesi, per dieci minuti al giorno, cinque giorni a settimana.

Confortanti anche i risultati del follow up condotto successivamente, i buoni esiti raggiunti sembrano infatti mantenersi stabili nel tempo, anche se in taluni casi è possibile che vi siano delle regressioni.

La modalità migliore sembra essere quella di intervallare dei cicli riabilitativi a dei periodi di pausa. Inoltre il dott. Iozzino ha sottolineato come gli interventi possano protrarsi nel tempo, anche con ragazzi già grandi, come dimostrano alcuni casi clinici da lui riportati durante l’intervento. La riabilitazione può dunque proseguire anche dopo la scuola dell’obbligo, dipende dagli obiettivi che i ragazzi si prefiggono.

Quindi finalità e durata di un intervento devono essere sempre adattate alle caratteristiche di chi lo richiede, alla sua volontà e agli obiettivi personali che stabilisce.

Anche sul versante dell’efficienza i risultati riportati da Iozzino sembrano essere promettenti, è infatti possibile far seguire l’intervento riabilitativo da casa e con dei tempi molto ridotti rispetto ad altre tecniche.

Lo svolgimento degli esercizi da casa, non elimina comunque la necessità di un intervento riabilitativo più articolato. La presa in carico deve infatti riguardare famiglia, scuola, equipe diagnostica e logopedista. la riabilitazione è un intervento complesso che deve necessariamente riguardare più contesti. In particolare è importante il supporto logopedico che deve essere mirato a rinforzare l’autostima e la motivazione e ad accompagnare il bambino in un percorso terapeutico che sia mirato alla comprensione del contenuto dei testi. L’intervento di un logopedista è inoltre un elemento indispensabile per favorire nel bambino un lavoro meta-cognitivo finalizzato all’organizzazione di un metodo di studio adeguato.



Il metodo di intervento del programma reader

Dall’osservazione che il problema principale dei dislessici riguarda l’automatismo della lettura è stato costruito un software che forza il ragazzo a seguire la lettura. Il software permette la presentazione a schermo di materiale verbale con presentazione regolabile, proporzionale al numero delle sillabe. E’ inoltre possibile effettuare un mascheramento percettivo sia a sinistra che a destra del punto di presentazione delle lettere. La parola scorre sullo schermo simulando la normale modalità di lettura.

E’ possibile far presentare al computer le singole sillabe del testo, con lo stesso scorrimento e con il mascheramento percettivo.

attraverso le tecnologie

I soggetti con disturbi dell’apprendimento sono normalmente vivaci ed intelligenti a volte anche con un QI al di sopra della media. Nonostante ciò, le difficoltà di lettura e scrittura tipiche di questi disturbi rischiano di compromettere, sopratttutto nel caso di bambini, il rendimento scolastico e il normale apprendimento.

Tutto ciò, inoltre, può far nascere nei bambini una sfiducia in se stesssi e nelle propie capacità e l’istaurarsi, quindi, di un ciclo(deficit di apprendimento — sfiducia — ulteriore deficit)con conseguente peggioramento della situazione.

Il bambino non si accetta, non accetta la sua situazione e vive la scrittura, e la lettura con angoscia.

Ritengo, quindi,che nel caso dei bambini, ancora più del quanto si può fare è importante il quando si interviene: con l’aiuto delle nuove tecnologie si possono individuare tempestivamente e di conseguenza affrontare più efficacemente disturbi che pregiudicano il rendimento scolastico, quali disgrafia, dislessia, ecc. Soprattutto lo si può fare in tempi rapidi e su larga scala.

La possibilità di lavorare con un supporto tecnologico facilmente gestibile come i PC, sta facendo sorgere una nuova generazione di indagini diagnostiche, sia originali che come evoluzione di sistemi precedenti.

La normale diagnosi prevede numerose fasi:

· valutazione dell’intellugenza generale(scala Stanford Binet, WPPSI,WISCR, ecc)

· valutazione del livello di apprendimento scolastico(prove MT di Cornoldi ecc.)

· valutazione di varie funzioni neuropsicologiche (per competenze percettive visuo-spaziali, per abilità di memoria uditiva e visiva, per capacità di attenzione , per dominanza laterale, per competenze linguistiche)



Il supporto informatico nella valutazione agisce sia nella fase di somministrazione che in quella di analisi e valutazione della lettura e delle prove percettive e discriminative. L’uso dello schermo per le prove visive e di un supporto digitale per quelle uditive garantisce la qualità della somministrazione e la stretta osservanza del setting. I risultati vengono registrati in forma digitale permettendo una analisi molto più dettagliata rispetto alle modalità classiche.

Le nuove tecnologie mettono a disposizione numerosi strumenti per analizzare il parlato e i testi scritti. Un esempio particolare è il programma Clan utilizzato dal Prof. Dionigi Ioghà(del reparto di neuropsichiatri infantile della Asl di Pavia) per la valutazione di soggetti con disturbi di apprendimento, all’interno del progetto CHILDES. La descrizione del suo lavoro può fare un po’ di chiarezza sull’uso effettivo di queste nuove tecnologie nella diagnosi.

disturb del calcolo

Nel Disturbo del Calcolo possono essere compromesse diverse capacità, incluse le capacità “linguistiche” (per es., comprendere o nominare i termini, le operazioni, o i concetti matematici, e decodificare problemi scritti in simboli matematici), capacità “percettive” (per es., riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), capacità “attentive” (per es., copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e capacità “matematiche” (per es., seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, e imparare le tabelline).

disturbo del calcolo

La caratteristica principale del disturbo del calcolo è una capacità di calcolo (misurata con test standardizzati somministrati individualmente sul calcolo o sul ragionamento matematico) che si situa sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, e a un'istruzione adeguata all'età (Criterio A). Il disturbo del calcolo interferisce in modo significativo con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di calcolo (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nelle capacità di calcolo vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C).

Nel Disturbo del Calcolo possono essere compromesse diverse capacità, incluse le capacità "linguistiche" (per es., comprendere o nominare i termini, le operazioni, o i concetti matematici, e decodificare problemi scritti in simboli matematici), capacità "percettive" (per es., riconoscere o leggere simboli numerici o segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi), capacità "attentive" (per es., copiare correttamente numeri o figure, ricordarsi di aggiungere il riporto e rispettare i segni operazionali) e capacità "matematiche" (per es., seguire sequenze di passaggi matematici, contare oggetti, e imparare le tabelline).