mercoledì 19 gennaio 2011

DEPRESSIONE E PROBLEMI POST-PARTO

I principali disturbi psicologici che si possono manifestare nel periodo del post parto sono:
  • Stati confusionali ad insorgenza precoce
  • Disturbi post traumatici da stress
  • Depressione post-partumDisturbi della relazione madre-bambino
  • Disturbi d’ansia
  • Disturbo da attachi di panico, Disturbo Ossessivo Compulsivo

  • Disturbi dell’umore
    • Baby blues, Depressione post-partum
  • Psicosi puerperali
E’ importante ricordare che:
  1. La depressione post-partum ha un’elevata prevalenza (10- 15% delle madri).
  2. Nella maggior parte dei casi gli episodi depressivi hanno una durata non trascurabile ( 3 – 9 mesi)
  3. La depressione post-partum trascurata o sottovalutata può avere effetti negativi su tutta la famiglia, condizionando il corretto sviluppo di una buona relazione madre-bambino.
  4. I sintomi della depressione post-partum sono spesso tenuti nascosti, per motivi di vergogna e disistima.
  5. Riconoscere i sintomi e poterne parlare liberamente con personale preparato, coinvolgendo anche i familiari più vicini, è il primo passo per la risoluzione del problema nella maggior parte dei casi.

I disturbi d’ansia nel post partum

Ansia e panico



Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) colpisce il 3-5% delle madri nel periodo successivo al parto. È caratterizzato dalla presenza di pensieri o immagini mentali intrusivi, ripetitivi e persistenti, che solitamente riguardano gesti di nocumento contro il bambino, (ferirlo, ucciderlo).Questi pensieri sono percepiti come spaventosi e terribili (egodistonici), le madri temono che potrebbero veramente metterli in atto e adottano numerose strategie per evitare che queste immagini mentali possano realizzarsi.
Ad esempio la madre affetta da DOC finisce per evitare di entrare in cucina o di cucinare per non maneggiare coltelli, evitare di prendere in mano strumenti appuntiti o affilati, evitare di affacciarsi alle finestre, ai balconi o scendere le scale col bambino o di permettere a terzi di fare queste cose in sua presenza, evitare di fare il bagno al bambino o di prenderlo in braccio per timore di farlo cadere. Spesso le madri sentono di non volere affatto nuocere al loro bambino, ma temono di poterlo fare in modo incontrollato, e non si fidano più di loro stesse.
La presenza di tali pensieri può accompagnarsi a rituali compulsivi, che inizialmente riducono l’ansia; molto diffusi i rituali di controllo su porte e finestre e di pulizia (se mio figlio si ammalerà, sarà tutta colpa mia perché non ho pulito abbastanza), che si caratterizzano per la lunga durata e la ripetitività.
Il principale fattori di rischio per lo sviluppo di disturbo ossessivo compulsivo post-partum è la presenza di una precedente storia di DOC, personale o familiare.
Il trattamento di questa patologia si basa, come quello del disturbo ossessivo compulsivo al di fuori del post parto, sulla combinazione di psicoterapia ad indirizzo cognitivo vomportamentale e di una farmacoterapia specifica, spesso necessaria a causa della gravità dei sintomi.

I disturbi dell’umore nel post partum

Baby Blues

Non è considerato un vero e proprio disturbo, perchè è legato alle grandi variazioni ormonali che avvengono qualche giorno dopo il parto e tende ad autolimitarsi per poi scomparire definitivamente nel giro di pochi giorni.
Il baby blues colpisce la stragrande maggioranza delle madri. Il suo esordio avviene nella prima settimana dopo il parto, ma i sintomi possono perdurare fino a tre settimane.
Sintomi e cause del baby blues
  • Sbalzi di umore
  • Umore labile, con facile tendenza al pianto
  • Tristezza
  • Ansia
  • Mancanza di concentrazione
  • Sensazione di dipendenza
Il baby blues è provocato da più fattori: molto importanti sono i rapidi cambiamenti ormonali che avvengono subito dopo il parto, lo stress psico-fisico legato al momento del travaglio e del parto, le complicanze fisiche del post-partum, come i postumi dell’episiotomia o del taglio cesareo che limitano l’autonomia della madre, la fatica fisica, l’ansia legata all’aumento delle responsabilità, l’insorgenza di imprevisti o contrasti con i familiari, i parenti e così via.
In questa situazione è molto importante poter condividere le esperienze provate con altre mamme e poter pianificare una buona divisione dei compiti con il compagno o i familiari stretti.

Depressione post-partum

Si tratta di un problema complesso e dalla diffusione crescente. Si stima che possa colpire fino al 10% – 15% delle madri.
L’esordio è sfumato e graduale, ma può anche essere molto rapido; avviene dal terzo mese al primo anno dopo il parto.
È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, che la depressione della madre riduce le possibilità di sviluppare una buona sintonia col bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la soluzione del quadro depressivo stesso.
La gravità può variare da episodi di depressione minore, (spesso non diagnosticati, perché il funzionamento della madre è apparentemente buono anche se i vissuti e le esperienze emotive sono di tipo depressivo, per il riemergere di conflittualità non risolte con le figure significative di riferimento) fino ad episodi di grave depressione maggiore.
Sintomi della depressione post-partum
Le madri affette da questa patologia provano una eccessiva preoccupazione o ansia, sono estremamente irritabili e si sentono sovraccariche e sotto pressione; è spesso presente una generale difficoltà nel prendere decisioni, l’umore è depresso, sono frequenti sentimenti di colpa e perdita di speranza nel futuro unita ad una marcata perdita di interesse o di piacere nel fare le cose.
Sia il sonno che l’appetito sono compromessi: il sonno è disturbato (può essere presente insonnia o ipersonnia), e l’appetito può variare grandemente, dall’iporessia a franchi episodi bulimici; possono comparire sintomi fisici (solitamente dolori, parestesie, debolezza muscolare).
Alcuni sintomi specifici riguardano la relazione madre-bambino e spesso acuiscono nella madre sentimenti di colpa, vergogna e inidoneità al ruolo di madre. In particolare è molto frequente
  • Avvertire il bambino come un peso
  • Non riuscire a provare emozioni nei confronti del bambino
  • Sentirsi inadeguate nella cura del bambino, avere paura di restare sole con lui
  • Pensare di essere madri e mogli incapaci
  • Non riuscire a concentrarsi nelle cose quotidiane, che hanno a che fare con l’interazione madre-bambino (riconoscimento dei bisogni reciproci, sintonizzazione emotiva, le semplici cure parentali)
Fattori di rischio della depressione post partum
Una serie di condizioni è stata individuata come più frequente nelle madri che sono andate incontro a depressione post-partum. I principali fattori di rischio individuati sono:
  • Episodi di ansia o depressione durante la gravidanza
  • Storia personale o familiare di depressione
  • Eventi traumatici nell’ultimo anno (lutti)
  • Conflitti coniugali
  • Isolamento sociale o condizioni socioeconomiche sfavorevoli
  • Storia di sindrome premestruale o disturbo disforico premestruale
  • Precedenti episodi di depressione post partum
  • Disturbi della funzionalità tiroidea
Trattamento della depressione post-partum
La terapia della depressione post-partum si basa fondamentalmente sulla psicoterapia. Tuttavia in una grande percentuale dei casi questa va integrata con un trattamento farmacologico. La farmacoterapia è quasi sempre necessaria nelle forme caratterizzate da una notevole gravità dei sintomi.

2 commenti:

  1. La depressione è qualcosa in più di un semplice “sentirsi giù” o “di cattivo umore” per qualche giorno. È una malattia grave che colpisce il cervello. Nella depressione i sentimenti di tristezza, ansia o “vuoto” non scompaiono ed interferiscono con la normale vita quotidiana. Queste sensazioni possono avere intensità diversa, da lieve a molto grave, tuttavia c’è una buona notizia: la maggior parte delle persone depresse, dopo la terapia, si sentirà meglio.


    Tutti i bambini meritano di avere una madre sana. E tutte le madri meritano di vivere appieno la vita, come donne e come persone che si prendono cura di un figlio.
    Secondo me in questi casi bisogna chiedere l'aiuto di persone specializzate, che possano aiutare la mamma ad uscire dall'incubo e non a soffrire in silenzio. Il marito gioca un ruolo molto importante, è la prima persona che dovrebbe aiutare e sostenere la moglie durante questo percorso.
    Come ho letto in alcuni articoli presi dal web, in italia ogni anno circa 100 mila donne vengono colpite da una forma di depressione post-parto e non lo riconoscono minimamente.
    Purtroppo molte volte una malattia curabile può trasformarsi in tragedia o pericolo per il bambino o per la donna stessa.
    Per questo secondo me, bisogna sensibilizzare l'argomento e aiutare queste donne...

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  2. Ciao Claudia!
    Sono pienamente d'accordo con tutto quello che hai scritto...bisognerebbe chiedere davvero aiuto a persone specializzate che sanno come affrontare questi problemi...non bisogna avere paura!Anzi, in questo modo la situazione potrebbe diventare sempre più grave mano a mano che passa il tempo.
    Chiedete aiuto!davvero...e magari poi potrete ritornare a vivere appieno la vostra vita.

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